Fase1: VELOCITÀ
La prima cosa da fare quando ci si trova di fronte ad un opera che non si conosce è quella di analizzarne la forma. Punto di partenza del progetto è una serie di muri; gli spazi compresi tra questi vengono articolati e manipolati per rispondere alle funzioni richieste dal programma. I muri si stratificano, guizzano lungo linee di forza centrifughe, si dilatano e interrompono, vi si incidono i tagli e gli squarci della aperture. Il manufatto rifiuta ogni lettura statica e frontale, non si può capirlo restando fermi, osservando da un solo punto di vista. La velocità delle forme dinamiche risulta essere essa stessa la scacchiera.
Fase2: TESSITURE
Per Hadid è importantissimo ricollegare l'architettura con la natura e nel cercare di farlo utilizza il concetto di tessitura. Edificio e contesto, edificio e
paesaggio appartengono alla stessa logica formativa, sono fatti delle stesse
logiche formali, dagli stessi materiali concettuali in un intreccio non
distinguibile a priori tra la logica formativa dell’uno -paesaggio- e quella
dell’altro -architettura-. Per ciò tutta l'analisi del contesto costituisce la scacchiera, non vi una netta separazione tra edifici e natura, qualsiasi elemento potrebbe benissimo alzarsi, ruotare... diventare altro in un crescente processo tensionale che mira all'accellerazioe, alla velocità.
Scacchiera:
Fase3: NUOVI SCENARI
Nessun commento:
Posta un commento